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P   I   E   R   O      C  H  I  A  R  I  E  L  L  O

Natura Digitale

Piero Chiariello. Natura Digitale
A cura di / curated by Veronica D'Auria
Con un testo / With a text by Domenico Esposito
dal / from 26.03.2014 al / to 20.07.2014
dirartecontemporanea | 2.0 gallery
www.dirartecontemporanea.eu

Natura Digitale...un ossimoro solo apparente
di Veronica D'Auria

Un viaggio audio-visivo nell'esposizione attraverso lo schermo. I nostri occhi scorrono lungo le pareti della galleria virtuale scoprendo lo spazio e le opere che lo abitano.
Un percorso virtuale ci guida nell'esplorazione delle recenti ricerche di Piero Chiariello: dalle ultime opere che appaiono nella prima sala alle "Linee", che hanno attraversato l'ultimo decennio di sperimentazioni dell'artista nelle sue metamorfosi, per giungere ai lavori audiovisivi in cui queste vengono animate dal movimento dei corpi e delle luci che le popolano e svelano i suoni dei luoghi da cui provengono.
L'artista nei primi lavori realizza paesaggi urbani elettronici partendo da riprese da lui girate, viste con un lettore audiovisivo attraversato da interferenze e immortalate in una immagine.
Le immagini in movimento vengono catturate nel loro scorrere generando tracce immobili di "materia" elettronica e permettendo la visione di scie temporali. Il passato e il presente si compenetrano dando luogo a spazi nuovi in cui i pixel ridisegnano le forme. Ciò che comunemente potrebbe essere interpretato come un errore apre a riflessioni riguardo la percezione dello spazio/tempo oltre che a nuove figurazioni di questo; proseguendo e attualizzando le ricerche cubiste e futuriste fa emergere frammenti del reale di tempi diversi che contemporaneamente appaiono in una epifania. Questi lavori mostrano il lato "naturale" della tecnologia: ciò che interrompe la "corretta" visualizzazione delle immagini sullo schermo per l'artista non è un malfunzionamento bensì una manifestazione della natura. "Per qualche motivo il percorso degli elettroni viene deviato o modificato e le immagini che vediamo sono il risultato di equilibri naturali spontanei". (P. Chiariello)
Un modo ulteriore di vedere che ci viene offerto dagli strumenti di visione e di elaborazione del reale.
Un altro studio che indaga tra le possibili percezioni e interpretazioni della realtà è il progetto "Linee", intrapreso nel 2006, le cui opere sono ospitate nella seconda sala.
Partendo da fotografie l'artista cancella parti dell'immagine lasciando solo alcune linee che poi dilata, per meglio mostrarne il "contenuto", fino ad occupare tutto lo spazio della superficie di partenza. L'artista ci conduce nelle maglie del reale espandendo porzioni di immagini e mostrandone le sfaccettature. Stralci di situazioni quotidiane come di opere d'arte stratificati compongono il quadro che mantiene, nonostante la scomposizione della figuratività, una ri-conoscibilità intensa nello sguardo d'insieme.
La giustapposizione delle linee di pixel di colori puri rimandano al divisionismo pittorico e alla sua ricerca sulla scomposizione dei colori e della luce in cui la sintesi cromatica si attua nella rètina dell'osservatore.
Chiariello, con un approccio "cubista", ricostruisce l'immagine frammentata, ricompone le figure ridefinendone i contorni nella geometria dei pixel creando luminose superfici vibranti.
L'immagine proprio nella sua semplificazione, nella geometrizzazione bidimensionale delle forme e nella sua riduzione in parti, appare nella sua complessità e si svela come luogo brulicante di vita mostrando la materia che emerge dalle profondità del reale.

In particolare è nelle audiovisioni, che si incontrano proseguendo l'esplorazione dello spazio virtuale, che si evince la motilità delle microscopiche particelle che formano l'opera nel loro continuo mutamento. Il tempo è come se mettesse in moto una struttura pulsante catturata in un piano sequenza fisso.
L'artista conduce sperimentazioni con i diversi media digitali spesso fondendoli con un approccio che vede le sue radici nelle avanguardie storiche e che si snoda attraverso l'op art, la pixel e la glitch art giungendo ad originali elaborazioni del reale che uniscono la ricerca sul visivo a quella sugli strumenti di riproduzione e modificazione.

Natura Digitale...an oxymoron only apparent
by Veronica D'Auria

An audio-visual journey in the exposition across the screen. Our eyes run along the walls of the virtual gallery discovering the space and the works that inhabit it.
A virtual path guide us in exploring the latest research by Piero Chiariello: from the latest works that appear in the first room to the "Linee" , which went through the last decade of experiments of the artist in his metamorphosis, in order to reach the audio-visual works in which they are animated by the movement of bodies and lights that populate them and reveal the sounds of the places they come from.

The artist in the early works realizes electronic cityscapes starting from shooting filmed by himself, seen with an audio-visual player crossed by interferences and immortalized in an image.
Motion pictures are captured in their flowing generating motionless tracks properties ofelectronic "matter" and allowing the viewing of electronic trails of time. The past and the present mingle, giving rise to new spaces in which pixels redesign forms.
What might commonly be interpreted as an error opens reflections on the perception of space / time as well as new figurations of this , continuing and updating the cubist and futurist research reveals fragments of the real of different times that simultaneously appear in an epiphany. These works show the side 'natural' of technology: what stops the "correct" image display on the screen for the artist is not a malfunction but a manifestation of nature. " For some reason the path of electrons is deflected or modified, and the images we see are the result of spontaneous natural balance ." (P. Chiariello )
A further way to see what is offered to us by the instruments of vision and processing of the real.
Another study that investigates between the possible perceptions and interpretations of reality is the project "Linee" , started in 2006 , whose works are housed in the second room.
Starting from photographs the artist erases parts of the image leaving only a few lines which then expands , to show better its "content" to take up all the space of the starting surface . The artist leads us into the meshes of real expanding portions of images and showing its facets. Excerpts of everyday situations as stratified works of art that make up the picture that keeps , despite the breakdown of figuration , an intense re-know ability in the overview. The juxtaposition of lines of pixels of pure colors refers to the painting pointillism - and to his research on the decomposition of the colors and the light - in which the chromatic synthesis takes place in the retina of the observer.
Chiarello , with a " cubist " approach reconstructs the fragmented image , redials the figures redefining the boundaries in the geometry of the pixels , creating bright vibrant surfaces .
The image in its very simplicity, in the two-dimensional geometric shapes and in its reduction in parts, appears in all its complexity and reveals itself as a place swarming of life showing the material that emerges from the depths of reality.
In particular, in audio visions, they meet continuing the exploration of the virtual space , it is clear that the motility of microscopic particles that make up the work in their mutation. Time is as if put in motion a pulsating structure captured in a fixed sequence plan.
The artist conducts experiments with different digital media often fusing them with an approach that sees its roots in the historical avant-garde and that winds through the op art, pixel and glitch art , coming to the original processing of the real that combine visual research to that of reproduction and modification tools.

Mirando gli anelli di Saturno
di Domenico Esposito

Miro il pattern di Anelli di Saturno (2012) di Piero Chiariello. Nell'immediato esso mi rievoca gli schemi dell'Abstract Digital Art. Ma voglio evitare una lettura storico-stilistica dell'opera che ho sotto gli occhi. Devo subito scrollarmi di dosso il fardello della cultura visiva acquisita, questa crosta inautentica che mi impedisce una ricezione estetica disinteressata dell'opera d'arte.
Parto da un presupposto che "mi metta al riparo": sotto gli occhi ho un'immagine, nient'altro che un'immagine . Non mi pongo il quesito: << immagine di cosa >> ? e non voglio saperlo. Ma ormai conosco il titolo, che mi distrae dal tentativo e quasi lo vanifica. Questi sono gli anelli di Saturno resi immagine? Ma no! Il titolo poteva benissimo essere "untitled". Questo pattern di una linea verticale non è un'immagine sintetica astratto-geometrica, come quelle generate dalla Computer Art, bensì è un frammento di realtà digitalizzato. Realtà è un termine abusato che mi piace poco, tanto quanto artificiale. E poi, conoscendo il titolo dell'opera, avrei dovuto dire frammento digitalizzato di universo. Ma non è il momento di azzardare definizioni. So che Chiariello parte dalla fotografia per la genesi delle sue "linee" cromo-luminose: confesso non me ne sarei accorto facendo ricorso unicamente alle mie capacità oculari. Anelli di Saturno - mi riferisce l'artista - <<è formata da 3678 linee,ottenute ripetendo, altrettante volte, un'unica linea verticale di 1 x 2945 pixel estratta da una fotografia degli anelli di Saturno prelevata dal web>>. E sì, gli anelli di Saturno sono "eleganti"; allora, perchè non ammirarli, contemplarli esteticamente? Certo li ammirano pure gli astronomi e gli astrofisici, ma intenti nella loro scienza l'ammirazione lì, ahi loro!, è finalizzata ad uno scopo cognitivo e dunque non ad un giudizio estetico. Gli anelli planetari, il gesto artistico e i modelli scientifici, possono trovare un attributo, una figura retorica che li avvicini? Il cosmologo Stephen Hawking ci dice che tra i requisiti indispensabili affinchè una teoria sia scientificamente soddisfacente c'è l'"eleganza": << un modello è soddisfacente se: 1) E' elegante. (...)>> . Voglio prelevare, con spirito disinteressato, il concetto di "eleganza" dalla sfera della scienza e traslarlo a quella della critica d'arte per valutarne, sperimentarne l'efficacia nell'apprezzamento degli anelli di saturno posti nel frame dell'arte da Chiariello. Ancora Hawking: << ... L'eleganza non è qualcosa che si possa misurare con facilità, ma è tenuta in gran conto dagli scienziati perchè scopo delle leggi di natura è di condensare in modo economico un certo numero di casi particolari in una semplice formula>>. Piero Chiariello tracciando un percorso rettilineo cromo-luminoso di tutte le particelle che al momento dell'istantanea degli anelli di Saturno si trovavano nella linea verticale da lui prescelta, non compie una sorta di analisi formale minimale che riduce e condensa i particolari, gli accidenti iconici dell'immagine ai suoi tratti immanenti, autonomi, puri? e dunque, a "semplice formula"? Ma qui, si sa, siamo nel frame dell'esperienza estetica e non in quello dell'esperienza scientifica: se per l' "elegante" formula scientifica la "condensazione" dei casi particolari ha una finalità cognitiva, strumentale, mira cioè all'univocità, alla transitività, alla riduzione delle ambiguità del "fatto" osservato; l'elegante formula artistico-estetica, persegue e preserva, invece, la plurivocità, la coesistenza sincronica di molteplici sensi, non risolvendosi mai in maniera lineare e trasmissibile.

A loro volta gli anelli di Saturno - in quanto elementi del cosmo - ci risultano eleganti poichè si ordinano e ornano da sè: sono un sistema autopoietico. L'artista che vuole renderne visibile e intellegibile al fruitore la loro elegante autopoiesi, deve rifuggire dal principio della rappresentazione e perseguire, invece, quello della ripresentazione. E' ciò che, in prima battuta, il mezzo fotografico consente a Piero Chiariello (si ricordi l'astrofotografia prelevata dal web di cui si diceva prima). La fotografia, sia analogica che digitale, è essenzialmente indicale; è un'impronta della realtà e non una sua rappresentazione. Sia che appaia iconica che aniconica essa non va mai intesa come ricreazione di ritagli del mondo o del cosmo, bensì come una loro estensione o traccia. Utilizzando "in togliere" le potenzialità della manipolazione digitale, Chiariello decostruisce l'illusionistica iconicità della fotografia per intensificarne la finalità presentativa e quindi amplificare concettualmente e sensorialmente il senso di presenza degli "anelli" di cui essa è indice. In tal modo il ricettore del pattern cromo-luminoso di Anelli di Saturno viene stimolato a contemplarlo quale scia di un frammento di cosmo in sè già ornato, elegante di per sè: autotelico.

[ Febbraio 24, 2014 ]

iCfr. Stephen Hawking, 2011, Il Grande disegno, Mondadori, Milano.
iiCfr. Renato Barilli, 1989, Corso di Estetica, il Mulino, Bologna.
iiiCfr. Claudio Marra, 2006, L'immagine infedele. La falsa rivoluzione della fotografia digitale, Mondadori, Milano.

Aiming the rings of Saturn
by Domenico Esposito

I aim the pattern of the Rings of Saturn ( 2012) by Piero Chiariello. In the immediate future it reminds me the diagrams of the Abstract Digital Art. But I want to avoid a historical- stylistic work that I have under my eyes. I must now shake off the burden of visual culture experience, this inauthentic crust that prevents me a disinterested aesthetic reception of the work of art. I start with an assumption that " put me away " under the eyes I have an image , nothing more than an image. I don't ask myself the question : << picture of what >> ? I do not want to know. But now I already know the title, which distracts me from the attempt and almost defeatsit . These are the rings of Saturn rendered in image ?But no! The title could very well be " untitled " . This pattern of a vertical line is not a synthetic abstract - geometric image, such as those generated by computer art , but it is a fragment of reality digitized. Reality is an overused term that I don't like just as much as artificial . And then , knowing the title of the work , I should have said digitized fragment of the universe . But is not the time to venture definitions. I know that Chiariello starts from photography for the genesis of his "lines" chrome - bright : I confess I would not have noticed by resorting only to my ocular abilities. Rings of Saturn - tells me the artist - << consists of 3678 lines , obtained by repeating ,as many times , a single vertical line of 1 x 2945 pixels extracted from a photograph of Saturn's rings taken from the web >> . And yes, the rings of Saturn are " elegant " , so why not admire them , contemplate them aesthetically ? Sure them are admired also from astronomers and astrophysicists, but intent in their science, the admiration there, alas for them, is aimed to a cognitive purpose and therefore not to an aesthetic judgment. The planetary rings , the artistic gesture and the scientific models ,can them find an attribute, a figure of speech that approaches them ? The cosmologist Stephen Hawking tells us that among the prerequisites for a theory to be scientifically satisfactory there 's the " elegance " << a model is satisfactory if : 1) Is elegant . (...) >>.

I want to take ,with disinterested spirit , the concept of "elegance" from the sphere of science and translate it to that of art criticism to evaluate , tests its effectiveness in appreciation of the rings of Saturn placed in the frame of art by Chiariello.
Again Hawking : << ... The elegance is not something that can be measured easily, but is held in high esteem by scientists because the purpose of the laws of nature is to condense in an economic way a number of special cases in a simple formula >> .
PieroChiariello tracing a straight chrome light path of all the particles that at the time of the snapshot of Saturn's rings were in the vertical line of his choice , does not perform a sort of minimal formal analysis that reduces and condense the details, the iconic accidents of the image to its immanent, independent,pure traits ? and therefore, by "simple formula" ? But here , you know, we are in the frame of the aesthetic experience and not that of scientific experience : if for the "elegant" scientific formula the "condensation " of the particular situation has a cognitive purpose, instrumental, aims to the univocally , transitivity , to the reduction of the ambiguity of the "fact" observed , the elegant formula artistic-aesthetic , pursues and preserves , however, the plurivocity , the synchronic coexistence of multiple senses, never resolving in a linear and transmissible way. The rings of Saturn - as elements of the universe - there are elegant as ordering and adorn themselves : they are an autopoietic system . The artist who wants to render visible and intelligible to the user their elegant autopoiesis should shrink from the principle of representation and pursue, instead , that of the resubmission . Is what, at first, the photograph allows to Piero Chiariello (remember the astrophotograph taken from the web which it was said before).
Photography, both digital and analog , is essentially indexical , it is an imprint of reality and not his representation . Whether it appears iconic and non-iconic it should never be understood as a re-creation of the world or the cosmo's cut-outs , but rather as them extension or trace.
Using " pull in " the potential of digital manipulation , Chiariello deconstructs the illusionistic iconicity of the photograph to intensify the presentational purposes and then amplify conceptually and sensorially the sense of the presence of the "rings" of which it is the index . In this way, the receiver of the pattern chrome -bright of the rings of Saturn is encouraged to contemplate it as contrail of a fragment of the cosmos itself already ornate , elegant in itself : autotelic.

[ February 24, 2014 ]

iCfr. Stephen Hawking, 2011, Il Grande disegno, Mondadori, Milano.
iiCfr. Renato Barilli, 1989, Corso di Estetica, il Mulino, Bologna.
iiiCfr. Claudio Marra, 2006, L'immagine infedele. La falsa rivoluzione della fotografia digitale, Mondadori, Milano.

O  p  e  r  e   /   W  o  r  k  s

Piero Chiariello. © 2012. Untitled 5 - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 100x56.7

Piero Chiariello. © 2012. Untitled 15 - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 100x56.7

Piero Chiariello. © 2012. Untitled 39 - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 120x67.8

Piero Chiariello. © 2012. Untitled 12 - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 120x68

Piero Chiariello. © 2012. Untitled 8 - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 120x68

Piero Chiariello. © 2012. Untitled 7 - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 120x68

Piero Chiariello. © 2013. nd5 - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 120x81

Piero Chiariello. © 2013. nd12 - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 120x81

Piero Chiariello. © 2011. Fenicotteri rosa - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 240x40

Piero Chiariello. © 2007. Nascita di Venere - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 172x109

Piero Chiariello. © 2008. Isabella e Federico - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 67x47

Piero Chiariello. © 2012. Due bambine tra i fiori(garofano, giglio, giglio, rosa) - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 109x126

Piero Chiariello. © 2012. Porto - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 120x90

Piero Chiariello. © 2012. Tamigi - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 120x90

Piero Chiariello. © 2010. Spiaggia sul mare Adriatico - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 150x112

Piero Chiariello. © 2010. Camminare - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 140x80

Piero Chiariello. © 2011. Barche al porto di Torre del Greco - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 161x112

Piero Chiariello. © 2012. Anelli di Saturno - Inchiostro su carta tra alluminio e plexiglass - cm 130x104

Piero Chiariello. © 2010. Arrivo a Napoli - Video - 2:08'

Piero Chiariello. © 2010. Cinque linee orizzontali - Video - 5:20'

Piero Chiariello. © 2010. Vento - Spiaggia (13 linee orizzontali) -b-au - Video - 1:39'

PIERO CHIARIELLO
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